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sabato 18 ottobre 2014

Cronache di Leggende Perdute - XVI

Il mattino giunse in fretta, le prime luci dell'alba filtravano dai lati delle tende, illuminando fiocamente la stanza della locanda.
Al si svegliò, il suo volto colpito da un raggio di sole, e stopicciando gli occhi si alzò dal letto.
Si guardò intorno ma di Alea non vi era traccia. Cercò ovunque nella stanza, nel piccolo bagno, dentro l'armadio, persino sotto le coperte del letto.
"Benedetta ragazza, dove si sarà cacciata?"
La porta si aprì improvvisamente ed Alea fece il suo ingresso lanciando un rotolino alla cannella in direzione di Al, che riuscì con non poca difficoltà ad afferrarlo prima che cadesse al suolo.
"Su, mangia e preparati, abbiamo una carovana da scortare!" Disse prima di addentare uno dei dolcetti che stava trasportando.
Pochi minuti dopo le ragazze erano pronte per il viaggio, uscendo dalla locanda in silenzio salutarono Lelei intenta a trafficare dietro al bancone e si diressero verso i grandiosi cancelli della città.
Appena fuori dalle grandi mura, un folto gruppo di mercenari circondava i cinque carri della spedizione.
Il capo della spedizione, un grosso Sthula reso ancora più massiccio dall'imponente armatura che indossava, attirò l'attenzione dei soldati di ventura ed iniziò a spiegare  gli obiettivi della missione.
"Il mio nome è Yarost' Vetra, comandante delle Lame Sanguinarie. Seguite alla lettera i miei ordini e tornerete tutti a casa interi... più o meno. Fate di testa vostra e vi assicuro che non rivedrete un altro giorno. Chi non se la sentisse di affrontare questo viaggio è libero di andare via ora."
Alcuni dei combattenti meno coraggiosi abbandonarono il gruppo per tornare in città.
Lo Sthula proseguì.
"Bene, ora che ci siamo liberati degli scocciatori, proseguiamo. Come probabilmente già sapete, il nostro scopo è quello di far arrivare questi cinque carri intatti a Kadala Nadara."
"Ancora non capisco perché dobbiamo viaggiare con questa gente." Chiese Al ad Alea.
"Ascolta e capirai." Rispose la Bekku senza aggiungere altro.
"Dovremo attraversare le Terre di Fuoco per giungere alla nostra destinazione. Sebbene gli elementali siano pacifici, quelle dannate lucertole che li venerano non saranno altrettanto amichevoli. Con un po' di fortuna incontreremo poca resistenza, ma nella peggiore delle ipotesi ci ritroveremo a dover affrontare orde di Pallikal come non ne avete mai visti prima."
La piccola si rivolse nuovamente ad Alea con sguardo perplesso.
"Non avremmo fatto prima con un'Aeronave? Perché affrontare questo pericolo?"
Alea allungò il braccio e mostrò ad Al tre dita.
"Uno, per prendere un'Aeronave serve una licenza che non abbiamo. Due, siamo rimaste senza fondi. Tre, perché così è più divertente!"
Yarost' divise i mercenari in 4 gruppi ed assegnò a ciascuno dei compiti diversi. Alea che si era tenuta in disparte fino a quel momento si avvicinò al massiccio Sthula, dandogli dei colpetti sulla spalla per attirare la sua attenzione.
"E tu chi saresti?" Chiese dopo essersi girato ed aver osservato attentamente la Bekku e la piccola di fianco a lei.
"Non mi sembri un mercenario e non credo che questo sia un luogo adatto ad una bambina."
"Sul primo punto hai ragione, sono un'avventuriera, non una mercenaria. Per quanto riguarda la tua seconda osservazione, posso assicurarti che questa bambina è più che capace di badare a se stessa."
Lo Sthula continuò ad osservarle attentamente per dei lunghi secondi.
"Ah sì, mi avevano detto che un avventuriero aveva accettato la richiesta. Non avrei mai pensato che qualcuno di quegli incapaci fosse anche tanto stupido da rischiare la vita per un lavoro simile, né tanto meno mi sarei aspettato una Bekku. Se ne vedono proprio di tutti i colori."
"Beh, se non ti dispiace, io vado a prendere il mio posto su quel carro lì. Vieni Al!" Ed indossando la sua cappa da viaggio si sedette di fianco al conducente del primo carro.
"Vedi di non farti ammazzare!" Gridò lo Sthula e dopo aver terminato gli ultimi preparativi, ordinò alla carovana di iniziare il viaggio.

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