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mercoledì 1 giugno 2016

Cronache di Leggende Perdute - XXXV

"Impossibile, e anche se fosse, sono troppo distante!"
Alea iniziò a mormorare parole arcane, scariche elettriche cominciarono a scorrere sul filo della lama e nuvole scure presero a formarsi su di lei. In un istante un fulmine discese dal cielo, colpendo la lama e venendo catapultato verso l'albero.
Il tuono fu accompagnato dal grido dell'arciera.
Tirando un sospiro di sollievo, la bekku rinfoderò la sua spada e si lasciò cadere in ginocchio, il veleno paralizzante le aveva ormai completamente bloccato le gambe.
"Non si può dire di certo che la mia vita sia noiosa..." disse tra se e se.
"Wow! Sei davvero un portento! Non credo di aver mai conosciuto una persona forte come te!"
Di fianco ad Alea si sedette una giovane dalle gambe longilinee, capelli color avorio e lunghe orecchie che puntavano il cielo, leggermente abbrustolita dalla scarica elettrica appena ricevuta.
"Sei qui perché vuoi un'altra carica o possiamo riposare un po'? Fare moto di prima mattina non mi dispiace, se non ho le gambe paralizzate"
La Lepur rise.
"No no, tregua, anche io non mi reggo più in piedi. Tieni, prendi questo"
Disse porgendo una fiala ad Alea.
"È l'antidoto, farà effetto in pochi minuti."
La bekku prese la fiala e la osservò sospettosa.
"Oppure puoi sempre attendere che finisca la paralisi... tra qualche ora."
Alea trangugiò il contenuto della boccetta, l'idea di starsene seduta in mezzo alla strada per ore non l'allettava poi troppo.
In breve tempo l'intorpidimento svanì e sebbene con un po' di fatica riuscì a rialzarsi.
"Quindi è così che fate per conoscere la gente da queste parti? Tentando di ucciderla?"
"Hahaha, no, volevo solo capire cosa aspettarmi da te in caso di pericolo. Mi chiamo Leorina e sarò la tua guida per la piana della tempesta eterna."
La bekku tese la mano alla lepur, aiutandola a rialzarsi.
"Sono Alea e faccio un po' di tutto, corriere, guardia del corpo, investigatrice... qualsiasi cosa serva. Anche se ultimamente sembra che sia solo in grado di cacciarmi nei guai."
Rialzatasi, Leorina cercò di sistemarsi un po', scrollando la polvere di dosso.
"So che dovrai attraversare la tempesta, ma sinceramente penso che sia una pazzia."
"Stando a ciò che ha detto il vecchio pazzo, è l'unico modo che ho per tornare nel mio mondo. Anche se devo dire che di solito non ho tutti questi problemi in combattimento."
"Beh, il viaggio è lungo, e sicuramente avremo entrambe modo di affinare le nostre abilità prima dell'arrivo."
"Lo spero, l'ultima cosa che voglio è rimanere fritta."
"Allora prepariamoci immediatamente per il viaggio! L'emporio è piccolo ma dovrebbe avere tutto il necessario per ora. Ci fermeremo in qualche città per comprare il resto."
Le due si diressero verso il mercato del paese dove acquistarono viveri, una nuova tenda, delle bisacce e sacchi a pelo.
Così pronte si incamminarono per il sentiero che usciva dal villaggio, verso la piana della tempesta eterna.