Alle prima luci dell'alba, Alea era già in piedi e fuori dalla casa.
Seduta sotto l'albero con i piedi nella fresca acqua del laghetto, ponderava sulla sua prossima mossa.
Seduta sotto l'albero con i piedi nella fresca acqua del laghetto, ponderava sulla sua prossima mossa.
Guardando la luce filtrare tra le fronde ondeggianti, la bekku notò un particolare a cui non aveva fatto caso il giorno precedente. Il giorno era chiaro e luminoso, proprio come su Zemlya, tuttavia al posto del sole in cielo vi era quello che sembrava essere un enorme glifo magico, che risplendeva di luce propria.
"Ma cosa..."
Percependo una presenza alle sue spalle, Alea si alzò di scatto voltandosi.
Dietro di lei però c'era solo la piccola bekku.
"Per i Sette! Dovresti imparare ad annunciarti anziché apparire come un fantasma!"
Disse visibilmente scossa.
"Ma se ti ho chiamata ben tre volte!" Rispose la piccola.
"Eri talmente assorta nei tuoi pensieri che non mi hai nemmeno sentita."
Alea realizzò che dal suo arrivo a Rohe, era diventata molto più vulnerabile, era in qualche modo cambiata.
"Comunque..." Disse ricomponendosi. "Sono arrivata ad una decisione." Asserì parlando alla piccola.
"Non posso rimanere qui per sempre, devo tornare su Zemlya"
La bimba applaudì la decisione e ridendo allegramente si sedette sul prato.
"Dunque hai un piano?"
"Sì. Ma prima di tutto mi servono dei vestiti. Per quanto possa essere più comodo, non credo sia appropriato andare in giro così."
Chiudendo gli occhi per trovare la concentrazione necessaria, Alea provò nuovamente ad evocare le sue vesti da viaggio, ma ancora una volta senza successo.
La piccola osservava attentamente Alea, e le si avvicinò posandole una mano sul fianco.
"Ma perché non me lo hai detto subito?"
Disse, e schioccando le dita fece comparire i vestiti, ordinatamente ripiegati e puliti.
"In questo mondo siamo una d'avanti l'altra. Non c'è il legame telepatico come con la gemma. Se vuoi qualcosa devi dirlo."
Disse facendo la linguaccia.
Alea rimase un momento in pensiero, essendo abituata a canalizzare la sua volontà alla gemma non aveva immaginato una cosa tanto semplice.
Tornarono entrambe all'abitazione e una volta giunta alla sua stanza, prima di vestirsi, Alea si guardò allo specchio.
La sua figura slanciata era la stessa di sempre e quella che ci si aspetterebbe da una bekku in costante allenamento con lineamenti sinuosi ed eleganti, come quelli di un felino e nonostante le innumerevoli battaglie affrontate, neanche una cicatrice. A contraddistinguerla ulteriormente da tutte le altre persone del mondo poi, quelle strisce metalliche che le adornavano i fianchi e il disco alla base della coda, così perfettamente fusi alla pelle da sembrare una cosa unica.
"Non mi abituerò mai alla loro vista." Disse sospirando prima di vestirsi.
Pochi minuti dopo, uscì dalla stanza e si diresse in cucina, dove la bimba la attendeva.
"Eccomi. Sono pronta. Prima di andare però, dobbiamo metterci d'accordo. Come ti devo chiamare? Mi fa strano usare il mio stesso nome."
La piccola portò una mano al mento e pensando disse.
"In effetti non è conveniente. Che ne dici di Al? Semplice e facile da ricordare, non trovi?"
Alea annuì.
"Bene Al, per la nostra prossima mossa mi servirà il grimorio. Ho intenzione di aprire un portale per Malkia'wa"
Al, sorridendo come sempre, evocò lo spesso tomo magico, porgendolo ad Alea.
"Sei sicura di ciò? Non so se sia possibile creare un portale così. Ci vorrebbe una quantità enorme di mana."
"Oh, ma non ho intenzione di creare un nuovo portale. Voglio solo riaprire quello che c'era già."
Al rimase in silenzio senza riuscire a comprendere ciò che Alea intendesse, non sapeva infatti di alcun portale da Rohe alla città.
"La gemma non è più a Thi'Saiuaela, vero?"
"No, dopo essere diventata portale l'ho riportata per sicurezza... Ah! Ma come facevi a saperlo?"
"Non lo sapevo. Ma è ciò che avrei fatto io."
Disse sorridendo.
"Bene, è ora. Andiamo."
Uscendo dalla casa raggiunsero il grande albero col cristallo, da quel punto la visuale sul glifo in cielo era perfetta.
Aprendo il Grimorio, Alea iniziò ad imprimere sulla carta una serie di glifi e formule con una piuma evocata all'istante.
L'inchiostro generato dal mana raccolto dal cristallo si staccò dai fogli e prese a fluttuare in cielo. I caratteri e i simboli magici formarono una spirale che lentamente salì fino a giungere al grande glifo, che si aprì in un enorme varco.
L'energia iniziò a scorrere lungo i simboli fluttuanti, creando un vortice che sembrava voler risucchiare tutto ciò che vi era intorno.
Alea guardò Al un'ultima volta, le sorrise, chiuse il grimorio e saltò nelle correnti magiche.
Aprendo il Grimorio, Alea iniziò ad imprimere sulla carta una serie di glifi e formule con una piuma evocata all'istante.
L'inchiostro generato dal mana raccolto dal cristallo si staccò dai fogli e prese a fluttuare in cielo. I caratteri e i simboli magici formarono una spirale che lentamente salì fino a giungere al grande glifo, che si aprì in un enorme varco.
L'energia iniziò a scorrere lungo i simboli fluttuanti, creando un vortice che sembrava voler risucchiare tutto ciò che vi era intorno.
Alea guardò Al un'ultima volta, le sorrise, chiuse il grimorio e saltò nelle correnti magiche.
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