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domenica 12 aprile 2015

Cronache di Leggende Perdute - XXVIV

La luce emanata dai simboli sulle placche metalliche di Alea si fece mano a mano più intensa.
Fasci luminosi iniziarono a diramarsi per tutto il suo corpo finché la Bekku non cominciò a levitare a pochi centimetri dal letto sul quale prima era sdraiata.
Anche la sua gemma iniziò a fluttuare e emanare luce, roteando vorticosamente su se stessa, fino ad espellere i frammenti dell'arma che aveva accumulato fino a quel momento.
Le pietre reagirono all'energia emanata dal corpo di Alea, avvicinandosi a lei come attratti da una forza magnetica e vorticandole intorno si fusero insieme, tramutandosi nell'elsa di una spada.
La luce diminuì lentamente, ed Alea ricadde sul letto esausta.
"Co... Cosa è successo? Cos'era quella luce?" Chiese Lailah.
"Non c'è tempo per spiegare! Il sigillo si sta indebolendo, dobbiamo uscire da qui ed in fretta! Fa evacuare l'edificio!"
Le due Bekku corsero fuori dalla stanza, avvisando le guardie del palazzo affinché venisse vacato nel più breve tempo possibile.
Era notte fonda ed il trambusto causato dalla fuga destò quasi tutta la città. La maggior parte degli abitanti si radunò nella piazza centrale.
Nel caos generale, mentre la guardia tentava di riportare la calma, il vento si alzò minaccioso, trasportando con se pesanti nuvole violacee.
"Una tempesta eterica!" Gridò l'Ammiraglio.
"Presto! Portate tutti fuori dalla città! Non c'è tempo da perdere!"
Fulmini viola s'infransero sulla barriera generata dal cristallo, dando vita ad una cascata di scintille che si infransero sui tetti delle costruzioni sottostanti.
"La barriera non reggerà a lungo, sbrigatevi!" Urlò Echter.
"Alea è ancora la dentro! Qualcuno deve aiutarla!" Disse Lailah cercando di tornare indietro.
"Ammiraglio no!" L'uomo la fermò afferrandola per un braccio e trascinandola via. "Non le permetterò di rischiare la sua vita così!"
Un raggio di luce fuoriuscì dalla finestra della stanza nella quale si trovava la Bekku, tagliando le fitte nubi che si erano venute a creare e lasciando uno squarcio nel cielo.
Il fascio scomparve dissolvendosi, seguito a breve da una forte esplosione che distrusse gran parte del palazzo amministrativo.
La tempesta si diradò lentamente, senza arrecare ulteriori danni, passarono tuttavia delle ore prima che fosse possibile rientrare a Kadala Nadara.
Della grande palazzina rimaneva in piedi solo una metà, il resto era stato distrutto dall'esplosione.
"Alea! Ci sei? Riesci a sentirmi?" Urlò Lailah sperando di percepire qualche segno della presenza della Bekku.
"Nessuno avrebbe potuto sopravvivere a quell'esplosione, e anche se fosse, ha mezzo palazzo addosso ora." Disse Echter.
"È ancora viva, se fosse morta io non potrei essere qua" Rispose Al.
"Beh, allora non c'è altra scelta." Leilah iniziò a spostare pezzi di muro, scavando tra le macerie. Il Guardiano scrollò le spalle arrendendosi all'ostinatezza della Bekku ed iniziò anche lui a spostare detriti.

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